Che quello che si riteneva che fosse uno dei più spregiudicati, ma pure ispirati pittori del campo disordinatamente arato della violenza e del malessere cinematografico rimanga un mistero è confermato ancora da questo SEX CRIMES. Una faccenda stucchevole di professore accusato (ingiustamente?) di aver violentato la più procace delle sue giovani allieve: e che si avvia come un telefilm alla Miami Beach, filmato nel modo più convenzionale, con il manicheismo della recitazione che il doppiaggio sottolinea in modo atroce.

Poi, è vero, le cose cambiano; e fin troppo. Tanto, che alla fine, tutti e nessuno sono colpevoli: tante sono le tracce false, le situazioni rovesciate, i doppi sensi, le ambiguità e le menzogne. Per non dire delle infinite, contraddittorie conclusioni.

Un gioco ad incastro più astuto che stimolante, più pensato che provocatorio: come arrischia di restare il discorso dell'amico-nemico di Nanni Moretti